Le nuove opere che Spècola vi propone sono frutto delle fatiche di Giulia Apice e di Alessandra Galanti. Entrambe le artiste presentano una copiosa serie di lavori e, prima di lasciarvi alla loro fruizione, ecco, di seguito, due essenziali testi introduttivi.
festumfluxorumfluxus – Giulia Apice.
La ricerca artistica di Giulia Apice (Frosinone, 1997) indaga una dimensione pittorica e mentale fluida, passando attraverso la sperimentazione e lo studio del concetto Fluxus, in cui un oggetto confluisce nell’altro e l’immagine diviene così elastica, fluida, difficilmente circoscrivibile.
festumfluxorumfluxus è un lavoro sperimentale (cominciato a svilupparsi nel corso del 2020) che si presenta come un viaggio, un flusso di immagini e di parole.
Il testo, mancante di punteggiatura, di spazi, di punti di cesura, è concepito come fosse un’immagine, una gestione teorica e concettuale vicina all’idea joyciana di pensiero fluido e flusso di coscienza. Tutto è movimento, niente è stasi, eterno divenire e fluire delle cose.
Re-azione – Alessandra Galanti.
La serie di opere che Alessandra Galanti (Frosinone, 1996) ci presenta è focalizzata su un argomento tanto delicato quanto diffuso: l’ansia. Si tratta di una condizione dovuta ad uno stato di stress psicologico, eppure, è anche uno stimolo che spinge l’individuo a prepararsi al meglio nell’affrontare le difficoltà della vita. L’ansia, come tutti sanno, provoca uno stato di malessere generale; in alcuni casi, può causare una forte stretta allo stomaco, tanto da chiuderlo. Normalmente, l’atto del cibarsi è un’azione che reca soddisfazione all’individuo; in questo caso però la stessa azione diventa uno stress mentale e fisico, e da qui nasce il progetto dell’artista.
Re-azione è una serie fotografica nata a luglio 2020. È divisa in due sezioni: Visione e Riflessione. Protagonista dei vari scatti è il cibo che l’artista ha preparato. Le foto che compongono la serie sono state rielaborate digitalmente per rendere l’idea di ciò che succede durante un attacco di questo tipo. L’effetto ricercato è quello del glitch: nel campo videoludico, il glitch è un errore di programmazione che può portare ad un effetto o comportamento originariamente non voluto, così come l’ansia.
Nella prima parte della serie – Visione – l’artista ha deciso di ingrandire l’immagine e di focalizzarsi solo sul cibo, cercando di enfatizzare l’emozione e il disagio che può provare l’individuo nel guardare il cibo durante un attacco di ansia.
Nella seconda parte – Riflessione – si cambia punto di vista: le foto, stavolta, sono scattate dal fondo del piatto e cercano il volto dell’artista; di questo però si vede soltanto una piccola parte, perché il resto della superficie è coperta dal cibo.
L’intento di tale progetto è quello di trasmettere le sensazioni di questo disagio che affligge molte persone ma che viene spesso tenuto per sé, senza mai parlarne, come se fosse un tabù.