Per il mese di giugno 2021, la galleria virtuale di Spècola ha ospitato tre lavori che portano tutti la firma di Sara Ciuffetta. Ad introdurli, come di consueto, abbiamo riportato di seguito le parole di chi li ha concepiti.
Tratti di confine– Sara Ciuffetta.
Il lavoro nasce dalla necessità di indagare, di rendere visibili alcuni spazi possibili nei quali si incontrano diverse realtà. Lo spazio mentale e quello del corpo, il pensiero, l’immaginazione e il mondo reale. Attraverso la fotografia e la pittura, il mio corpo interagisce con una tela, luogo simbolo del pensiero, spazio dove la storia, la tradizione dell’arte si è sviluppata. La pittura in questo lavoro definisce quei punti di incontro, di confine, di unione o separazione, dove la realtà, la materia e il corpo, si sovrappongono allo spazio ideale del pensiero. Quello che mi interessa è descrivere lo stato di confusione, di difficoltà e spesso di vuoto che accompagna gli esseri umani intenti nella continua ricerca di un possibile equilibrio. Il mondo razionale e quello irrazionale, pratico ed emozionale, quotidiano ed a lungo termine. Un dualismo che separa la mente ed il corpo, il mondo dei sogni e quello della realtà. Solitamente i miei lavori sono il frutto di intuizioni nate da esperienze personali che mi permettono di indagare e riflettere su sensazioni più universali. Immagino di “utilizzare me stessa come cavia” per intraprendere percorsi più ampi che si muovono da piccoli indizi a spazi profondi ed ignoti, dall’esperienza personale a questioni collettive, umane e che spesso sento necessarie. Probabilmente a molti come me capita di sentirsi fuori dal mondo, dentro uno spazio indefinito colmo di dubbi, questioni e incertezze. A volte vorrei scappare dalla realtà, spesso avrei bisogno invece di restare con i piedi per terra. Queste foto raccontano gli impulsi di una ricerca che probabilmente fa parte di tanti esseri umani. Il corpo nelle foto risulta a tratti come fosse sezionato, molto spesso ho paura di perdere il controllo, di frantumare la mia stabilità abbandonando parti di me sparse in diversi luoghi, pezzi dimenticati o peggio ancora, lasciati e rimasti nelle mani di qualcun altro.
Sostantivo femminile– Sara Ciuffetta.
- Stanchezza – Sensazione soggettiva o condizione effettiva di indebolimento delle proprie forze e capacità, in conseguenza di uno sforzo fisico o mentale: essere sfinito dalla s.; in senso più oggettivo, indebolimento della capacità di concentrazione o di partecipazione.
- Apnea – Provaci tu, a stare più di qualche minuto senza respirare. Il respiro è naturale e spontaneo, cosa succede quando viene a mancare? Diamo per scontato l’atto, anche l’aria stessa che respiriamo. Quando la necessità muoverà l’istinto?
Contenuti– Sara Ciuffetta.
Il lavoro si concentra su ciò che a volte non si riesce a comunicare. Ci sono dei contenuti non facilmente descrivibili, li conosciamo solo per sensazioni e non vuol dire che non esistono. Questa serie fotografica coglie me stessa chiusa in una tela preparata per la pittura. La tela è uno dei simboli della tradizione pittorica, uno spazio dove la storia dell’arte si è concretizzata. Mi muovo in questo spazio chiuso tentando di dire qualcosa che però non riesce a svelarsi. Probabilmente se ne avvertirà la sostanza o almeno l’esistenza.