Ci addentriamo nella parte finale dell’estate 2023 presentando una nuova artista in galleria virtuale. Stavolta torniamo ad attingere da territori a noi più vicini; ospitiamo infatti Ludovica Colanera, artista proveniente dalla provincia di Roma che esplora le possibilità offerte dalle tecniche di stampa digitale. Per questa occasione vi proponiamo due suoi lavori, originati dalla pratica del disegno illustrativo, più un corposo numero di disegni digitali che Colanera fa, ed usa, per elaborare le sue opere. Lasciamo qui di seguito una introduzione ai due lavori presentati, scritta dalla loro stessa autrice:
Via Roma
La serie Via Roma è costituita da due opere singole, Via Roma 2 e Via Roma 37, due lastre di vetro a cui è stata applicata una stampa policroma. La struttura materiale dell’opera ed il successivo titolo, esaltano il concetto cuore di questo lavoro che ruota intorno al tema dell’intimo, l’abitazione, il privato.
Le stampe sono infatti fotografie scattate all’interno di case concrete, reali, nelle quali sono state proiettate immagini, disegni digitali, che rappresentavano a loro volta abitazioni.
I disegni digitali ritraggono stanze con individui ma soltanto come pretesto per parlare di emozioni, ricordi, sensazioni palpabili che permeano gli ambienti. La ricerca principale riguarda il rapporto tra i luoghi e le sensazioni, quanto questi siano interconnessi per sempre e quanto si deformino l’un l’altro.
La presenza di questi giganti silenziosi che abitano le stanze brillanti dei disegni ma che vengono poi proiettati in case reali desolate, sottolinea quanto i fantasmi di un determinato vissuto macchino per sempre i luoghi da noi abitati, in una chiave ora drammatica ed ora più liberatoria e spirituale.
Le due stampe sono state applicate su dei vetri per alludere al perimetro di una finestra, per segnare un confine tra il mondo dell’opera ed il mondo reale; poste su delle mensole inclinate, per far sì che il riflesso e la luce annullassero questa divisione riportando gli abitanti della foto sulle nostre pareti.
Guardare Dentro
Guardare Dentro è un dittico di due vetrate policrome, qui applicate alle due finestre della chiesa sconsacrata di Settecamini. Le due vetrate sono costituite da plexiglass con stampa uv ritraenti il ripetersi di disegni digitali dai colori brillanti, separati l’uno dall’altro con uno spesso spazio scuro, a ricordare le vetrate delle grandi cattedrali. Le piccole immagini che si ripetono su queste finestre sono scene di interni, di case abitate da silenziosi individui, quasi sempre in presenza di un’apertura o una finestra che dà sull’esterno o su un’altra stanza. Proprio per questo le scene immobili si sposano con le vetrate della chiesa abbandonata, dove non solo la finestra si fa carico di infiniti significati, rimandi religiosi o portale su vite diverse, ma gli umani stessi che vivono quelle anonime scene proiettano la loro presenza in un luogo di culto che ha perso la sua divinità. Alcune tra le immagini ritratte sulle ante, sono ispirate a vere case degli abitanti del luogo, come per sottolineare quanto la chiesetta stessa, spoglia ormai di ogni suo nome, sia finalmente devota alla sola umanità.